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ECUADOR : dobbiamo difenderci dalla Chevron – Lenoardo Arizaga

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L’ECUADOR DEVE DIFENDERSI DALLA CHEVRON

Il Vice Ministro degli Esteri dell’Ecuador, Leonardo Arizaga

Intervista di Iacopo VenierDirettore Libera.tv – Traduzione di  Marco Zoboli


15 aprile 2014

D: In Italia ci sono molti cittadini ecuadoriani e l’Italia è anche un importante partner economico. Qual’è l’importanza tra i nostri due paesi?

R: Le relazioni tra Italia ed Ecuador sono da sempre eccellenti e si sono approfondite in questi ultimi anni con la Revolucion Ciudadana, abbiamo 150.000 ecuadoriani che vivono in Italia e che contribuiscono al suo sviluppo mantenendo vincoli importanti con il loro paese d’origine: l’Ecuador; sono poi anche dei grandi lavoratori integrati molto bene nella società.
Anche per questo l’Italia è il principale sbocco delle esportazioni dell’Ecuador, abbiamo un surplus commerciale di 200 milioni di dollari, l’Italia è un mercato tradizionale nel quale abbiamo un potenziale enorme per sviluppare l’interscambio di prodotti e servizi.

D: Ecuador è alle prese con una campagna internazionale di discredito da parte di una multinazionale del petrolio quale la Chevron Texaco che vuole scaricare sull’Ecuador le proprie responsabilità dell’enorme danno ambientale causato in Amazzonia e colpendo la sua popolazione negli anni in cui estraeva il petrolio. Qual’è l’attuale situazione delle contese sia sotto il profilo giudiziario che politico da quando l’Ecuador ha deciso di rispondere a questa campagna?

R: Innanzitutto dobbiamo ringraziare i movimenti sociali, i rappresentanti della società civile che in Italia, in Europa e in molti paesi del mondo hanno costituito comitati di solidarietà con L’Ecuador. Sul tema specifico del caso Chevron, abbiamo più di 50 comitati di solidarietà con l’Ecuador nel Mondo e abbiamo ricevuto l’appoggio di oltre 90 partiti politici. Ciò che sta facendo l’Ecuador è difendersi da una campagna di calunnie che è costata a Chevron la bellezza di 400 milioni di dollari per diffamare il nostro paese. Ci stiamo difendendo anche nell’arbitraggio internazionale e di fronte a una procedura che la Chevron ha aperto contro lo Stato dell’Ecuador.

Si tratta di una impresa che ha causato un enorme inquinamento nel Paese, per darvi un’idea parliamo di 2 milioni di ettari colpiti, si tratta di un disastro ecologico 19 volte peggio di quello accaduto in Alaska con Exxon Valdez e 30 volte peggiore dell’inquinamento petrolifero nel Golfo del Messico per mano della British Petroleum. Un disastro ecologico senza precedenti.
Ciò che l’Ecuador sta facendo è di difendersi da questa campagna diffamatoria e da una causa legale aperta da questa impresa contro l’Ecuador, perchè ciò che loro vogliono è che lo Stato dell’Ecuador paghi per ciò che loro hanno contaminato e questo per noi è inaccetabile.

D: Il presidente dell’Ecuador R. Correa è un cristiano, umanista, progressista, un esponente di sinistra dentro un contesto latinoamericano dove i governi sono progressisti di sinistra e talvolta rivoluzionari, qual’è il destino di questo continente che ha cambiato volto in questi anni?

R:All’inizio c’erano solo Fidel e Raul, Cuba con la sua Rivoluzione, dopo si è aggiunto il Presidente Chavez a fine degli anni 90 e col tempo sempre più numerosi sono divenuti i governi progressisti nella regione…Nicaragua, Ecuador, Bolivia, che sono Paesi che compongono l’ALBA, ma ce ne sono altri che non ne fanno parte come Argentina e Uruguay che si sono aggiunti alla nostra causa. Viviamo quindi un momento molto importante delle Rivoluzioni nei nostri paesi che sono state dei veri successi perchè sono riuscite a migliorare il benessere della popolazione e a condurre a un bene comune.

D: però ci sono anche reazioni, in Venezuela c’è un’operazione di destabilizzazione, l’Ecuador l’ha subito anni fa e ci sono tentativi di riportare indietro l’America Latina. Come reagite a queste azioni che vengono dall’interno ma anche dall’esterno?

R: Per fortuna ora abbiamo Unasur che è un’organizzazione dei 12 paesi dell’America del Sud, e i suoi ministri degli Esteri hanno deciso di seguire, consigliare e sostenere il processo che vive il Venezuela. Il frutto di questa intesa ha prodotto molti incontri dei nostri ministri degli Esteri con il Governo bolivariano e con l’opposizione a Caracas, affinchè i venezuelani senza interferenze di terzi paesi arrivino ad un accordo nazionale sul tema della situazione che vive questo paese.


intervista di Jacopo Venier  – riprese di Roberto Pietrucci – montaggio Simone Bucci

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