COP24 : IN POLONIA SI DECIDE SUL CLIMA
Restano solo 12 anni per evitare disastri irreversibili per il Pianeta
Articolo di Pietro Venier
Video a cura di A Sud Onlus
Per il Ministro Salvini sono “ambientalisti da salotto” su cui scaricare le responsabilità dei disastri successi nelle regioni amministrate dalla Lega. Ma le associazioni che si stanno battendo perchè la conferenza dell’ONU sul clima di Katowice, la cosiddetta COP24, non finisca nell’ennesimo fallimento sono formate da coloro che da decenni cercano di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle gravissime conseguenze del cambiamento climatico in corso. Non è affatto facile. Di fronte a loro oggi si erge persino il Presidente degli Stati Uniti che considera il cambiamento climatico una pura invenzione ed ha demolito sistematicamente ogni legge che limitava le emissioni di gas serra. Basterebbe però leggere quanto afferma il Report IPCC sulle conseguenze per il pianeta in caso di aumento della temperatura di soli 1.5° C per capire che bisogna agire immediatamente. Se le emissioni non saranno ridotte almeno del 45% a livello globale entro il 2030 dovremo fare fronte ad eventi catastrofici che metteranno definintivamente in pericolo la sopravvivenza di persone, specie ed ecosistemi. Restano infatti 12 anni per evitare di raggiungere il punto di non ritorno. Senza decisioni coraggiose ed immediate non sarà possibile evitare il peggio. Anche perchè assistiamo ad un costante peggioramento della situazione. Le fonti fossili infatti rappresentano ancora oggi oltre il 50% della produzione energetica globale e la sempre maggiore diffusione dell’agricoltura industriale e della deforestazione impoveriscono gli ecosistemi e minano la capacità naturale di stoccaggio del carbonio. Per questo in queste ore alcuni militanti ecologisti hanno utilizzato una piccola provocazione per lanciare lo slogan :“Agire ora per restare a galla”. Le statue ed i monumenti che popolano le nostre città si sono fatti ” portavoce di un messaggio ormai condiviso dalla comunità scientifica, dal mondo dell’attivismo e dai governi dei Paesi più colpiti dagli effetti dei cambiamenti climatici: occorre modificare radicalmente il modello di sviluppo per evitare un riscaldamento globale superiore a +1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali” come si legge nel comunicato diffuso in queste ore. Ci si rivolge quindi in particolare al Governo italiano perchè decida di stare dalla parte giusta ed assuma impegni concreti immediatamente dato che anche qui le conseguenze del riscaldamento globale sono ormai evidentissime :” l’Italia ha registrato un aumento medio di circa 1 °C rispetto a un secolo fa, e le nostre emissioni da quattro anni rimangono sopra i livelli minimi raggiunti nel 2014“. Restare a galla significa poter continuare a guardare al futuro con speranza. Chi mette la testa sotto la sabbia e continua a tutelare interessi di un modo di produzione non solo dannoso ma anche vecchio e superato porta la responsabilità storica di portare il Pianeta al punto di non ritorno.
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