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TORINO: NO TAV Una marcia lunga trent’anni

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70MILA IN MARCIA A TORINO PER DIRE NO ALLA TAV

Il popolo che marcia ribadisce il NO ad una opera nata quasi trent’anni fa’ per un traffico merci che non esiste più. Luca Mercalli “Oggi abbiamo bisogno di un mondo che sia più sostenibile e che faccia i conti delle risorse su cui possiamo contare per il futuro”. Presenti i “Gilet Gialli” francesi.

Interviste a cura di Alfredo Comito  LiberaRete – Libera.tv

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LiberaTv NO TAV Torino (6).Movie_IstantaneaTORINO – Ancora una volta migliaia di persone marciano contro una opera considerata inutile e dannosa, e a favore di un mondo diverso che abbia più riguardo dell’ambiente e dei bisogni dei cittadini e dei lavoratori.

Presenti i sindaci della valle e di Torino. Con loro i sindaci di molti paesi francesi che, come gli italiani, si battono per evitare la costruzione del tunnel di 52 km che dovrebbe attraversare le montagne e che produrrebbe un alto inquinamento per i dieci o quindici anni della sua realizzazione.

“Un’opera vecchia che guarda ad un mondo in continua espansione di commerci, di merci, (…) mentre oggi abbiamo bisogno di investire i pochi soldi pubblici in opere che immediatamente portino un beneficio ambientale” ci spiega Luca Mercalli incontrato lungo il corteo.

Già, gli esperti ci dicono che abbiamo ancora 10/12 anni prima di superare il c.d. punto di non ritorno, quello oltre al quale le conseguenze dell’innalzamento delle temperature globali del pianeta genereranno conseguenze inarrestabili sul ambiente, sulla agricoltura, sugli animali e, quindi, sulla specie umana e sul suo futuro.

Roba da barzelletta per qualcuno come Trump che ha ripreso con vigore il consumo del carbone, o come il Presidente Bolsonaro che in Brasile vuole tagliare nuove fette della foresta tropicale che ancora rimane.

Servirebbe il contrario. Sarebbe necessario piantare alberi, rinfoltire le foreste e diminuire sensibilmente la nostra nevrosi consumistica, ma i potenti del mondo, a parte riunirsi ogni tanto,LiberaTv NO TAV Torino.Movie_Istantanea continuano a parlare di crescita, e di aumento dei consumi, come se si potesse conciliare l’ambiente con il PIL.

“Oggi bisogna dare più voce alle persone” ci dice Philippe Delhomme consigliere comunale di Villarodin-Bourget, non lontano da Modane. “Non può più accadere che chi sta in alto possa dirigere la vita  di chi sta in basso senza nulla chiedere, e una elezione non è la realizzazione della democrazia” ci dice ancora Delhomme. Accanto a lui diversi francesi con il gilet giallo, proprio come quelli che in tutta la Francia, ad ogni rotatoria, presidiano e manifestano la loro collera verso una classe dirigente che da troppo tempo non si cura dei bisogni delle classi popolari, mentre è sempre attenta agli interessi delle lobbie finanziarie ed economiche. “E’ necessario che i cittadini possano chiedere conto ai loro eletti e questo oggi è molto difficile. Ecco perché in Francia i gilet gialli hanno deciso di parlare, quando per la maggior parte del tempo sono ridotti al silenzio” conclude Delhomme.

La retorica del progresso viene sempre sollevata davanti a chi si oppone, ma la domanda conseguente è: cosa intendiamo per progresso? E soprattutto, che tipo di progresso ha bisogno l’umanità oggi?

LiberaTv NO TAV Torino (2)La risposta sarebbe facile usando la logica. Grazie alla tecnologia e 200 anni di sfruttamento intensivo delle risorse del pianeta, oggi avremmo di che sfamare gli oltre 7 miliardi di persone e potremmo produrre ciò che serve con una piccola parte della fatica e del tempo rispetto al passato.

Ma l’avidità dell’uomo, la sua sete di accumulazione e di potere, non può seguire la logica. Così accade che dopo oltre venti anni, un progetto nato per trasportare enormi quantità di merci che ora non ci sono più, venga riciclato per il trasporto delle persone e lo si venda come necessario.

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LiberaRete Lombardia Profilo del gruppo lombardo dell'associazione LiberaRete che opera su Libera.Tv

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