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NICARAGUA : II incontro europeo di solidarieta’ – Jacinto Suarez FSLN

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CONVOCATORIA ABIERTA

2° Encuentro Europeo de Solidaridad con la Revolución Popular Sandinista

Intervisa a Jacinto Suarez – responsabile esteri FSLN



Il 21-22-23 Novembre 2014, a Roma, avrà luogo il 2° Incontro Europeo di Solidarietà con la Revolución Popular Sandinista, dopo il primo svoltosi nell'ottobre dell'anno passato ad Arbúcies, in Catalogna.
Riteniamo sia una buonissima opportunità per discutere confrontarci e condividere idee e proposte per quant* di noi ritengano ancora necessario impegnarsi nella Solidarietà e nell'Internazionalismo.
Un appuntamento quindi, che intende consolidare una rete in scala europea di sostegno al processo rivoluzionario in atto in Nicaragua e in tutti i paesi latinoamericani affratellati nell'ALBA.
Il tuo contributo è prezioso. La tua partecipazione fondamentale.
Nel  pdf, trovi  il documento di  convocazione dell'evento e il modulo d'iscrizione .
Contattaci non oltre il 27 ottobre e avremo cura di fornirti tutte le informazioni logistiche al riguardo.
2ndoencuentroeuropeo@gmail.com
E’ visitabile (in costruzione) un sito internet specifico che man mano verrà aggiornato
http://2ndoencuentroeuropeorps.noblogs.org/
Nel frattempo, ti giunga il nostro più caloroso saluto internazionalista.


 

TRADUZIONE

 

Siamo con il responsabile internazionale del FSLN oggi in Italia per il secondo incontro europeo di solidarietà con il Nicaragua sandinista. Approfittiamo di questa presenza per chiedergli come opera il Nicaragua nel contesto Latinoamericano, nel quadro dell’alleanza bolivariana ALBA e quando la sinistra è finalmente al governo di grandi paesi.

In primo luogo bisogna capire la nuova fase dell’America Latina e la prospettiva che la risposta dei popoli dopo tanti anni di predazione in una prima fase colonialista successivamente di terribili dittature ed infine quella neo liberista che causò una enorme sofferenza sociale ed una immensa quantità di cicatrici sociali ed aprì molte ferite in America Latina . I popoli latinoamericani hanno sviluppato una coscienza che si riflette anche nella nascita di questi nuovi governi e nella ritirata della destra verso posizioni marginali . Bisogna distinguere quello che è l’ALBA con il resto dei processi. L’ALBA ha un contenuto particolare perché è una alleanza politica, commerciale ed economica. Ha al cui interno elementi di solidarietà di complementarietà tra le economie. Soprattutto l’elemento della solidarietà reciproca è un elemento che non si era ancora praticato in una dimensione di comunità nel contesto delle relazioni internazionali nel Terzo Mondo. La complementarietà delle economie è importante. Vediamo ad esempio come si sviluppa la complementarietà del Nicaragua ad esempio con il Venezuela. Il Venezuela ha giacimenti di petrolio ma non produce alimenti sufficienti per la propria popolazione.  Il Nicaragua è una potenza nella produzione di alimenti che fornisce al mercato venezuelano come il mercato venezuelano fornisce al Nicaragua il petrolio. Solidarietà e complementarietà di determinano nel quadro economico. Ma l’ALBA è anche una alleanza politica di Cuba, Venezuela, Nicaragua, Ecuador e le isole del Caribe che si configura come una nuova dichiarazione di indipendenza. Ciò significa che questi paesi prendono le loro decisioni nel quadro della loro sovranità ed hanno intrapreso un percorso di sviluppo totalmente indipendente. Una delle primarie caratteristiche dei paesi che appartengono all’ALBA è che hanno cominciato a recuperare la capacità produttive. Il modello neo liberale impone restrizioni della produzione perché la sua priorità è il capitale finanziario. Negli anni del neoliberalismo a noi ci fu detto che non dovevamo produrre alimenti perché questo potevano giungere dalle esportazioni degli USA. Impedivano quindi la produzione di alimenti proibendo i sussidi e l’aiuto da parte dello Stato nicaraguense mentre contemporaneamente i grandi produttori di alimenti degli USA e dell’Europa ricevevano invece i sussidi statali. C’era quindi uno squilibrio commerciale che produceva una crisi nelle piccole economie che soffrivano un enorme crisi economica e sociale. Abbiamo quindi cominciato a ricostruire le reti produttive ed i cicli di produzione dei nostri paesi curando le ferite sociali che aveva prodotto il neoliberalismo. Il neoliberalismo ci ha portato povertà e con la povertà una quantità di problemi come i bambini abbandonati, le donne abbandonate, le enormi ondate migratorie che vengono oggi risanati con il recupero della produzione. E’ importante capire che questo processo produttivo è un processo contro il neoliberalismo ed è funzionale all’indipendenza. Infatti il modello neoliberalista assoggetta i processi produttivi per dare priorità alla dimensione finanziaria. L’ALBA sviluppa tutta la sua potenza ed ha creato un mercato tra i vari stati ed una moneta comune di riferimento il SUCRE che è importante per difendere le nostre monete nazionali. Esiste quindi un mercato monetario comune. L’ALBA ha creato anche un mercato delle merci a prezzi giusti ed è per questo che porta anche il nome di “Trattato del commercio tra i popoli” . Il mercato interno all’ALBA non è infatti soggetto alla logica della speculazione capitalista ma fissa in modo chiaro i prezzi di scambio che garantiscono ai produttori i  guadagni ed i suoi investimenti . Per esempio un allevatore nicaraguegno sa quanto vale un chilo di carne che va a vendere. Il valore di questo chilo di carne non è infatti soggetto al mercato dei cambi che può annullare ogni guadagno. Il produttore di fagioli (della varietà che i venezuelani chiamano “caraota” e che ne mangiano un gran quantità prodotta in Nicaragua) conosce il prezzo fissato per la sua merce ed allo stesso modo anche il mercato venezuelano conosce questo valore. Tutti sanno quindi quanto vale una tonnellata di fagioli “caraota” nicaraguensi e quanto quindi devono essere pagati. Parliamo ora di un altro tema importante e cioè del PetroCaribe che è un altro programma in America Latina. A questo progetto partecipa anche l’ALBA ma l’alba è più integrata di quanto non sia PetroCaribe. Il progetto PetroCaribe è funzionale all’utilizzo della rendita petrolifera come una leva per al servizio dello sviluppo dei popoli. Ciò significa che i governi hanno diritto di utilizzare una parte della rendita petrolifera in investimenti sociali ed infrastrutture. Pagano quindi il petrolio con i prodotti che derivano da questi investimenti.

Che differenza c’è tra il Nicaragua della Rivoluzione ed il Nicaragua della vittoria elettorale? Sono due processi diversi ed uno stesso soggetto, il FSLN.


Noi riteniamo e proclamiamo che siamo nella seconda tappa della Rivoluzione sandinista. La ragione sta nel fatto che il nostro attuale progetto accelerato di unità nazionale, di costruzione sociale, di ricostruzione economica  si può realizzare solo in un Paese dove è avvenuta una Rivoluzione. Mi spiego. Nel 1979 tutta l’infrastruttura del Governo esplose dopo la Rivoluzione. Noi abbiamo cambiato completamente il potere. Come disse Lenin si ruppe ogni legame con il passato. Cadde quindi il vecchio potere e noi creammo un nuovo potere. Questo nuovo potere è sopravvissuto agli anni del neoliberalismo. Sopravvisse perché la gente aveva avuto la proprietà delle terra e non la riconsegnarono. Molti lavoratori avevano la proprietà delle fabbriche e non le riconsegnarono. Le forze armate, che venivano dalla guerriglia, resistettero all’offensiva neoliberale e conservarono la loro cultura sandinista. Quando abbiamo vinto le elezioni il nostro governo non ha dovuto guardarsi alle spalle per paura di un colpo di stato. Abbiamo una polizia che è un esempio di sicurezza sociale in America Latina e questo per la sua concezione rivoluzionaria. Questo significa che la Polizia è Comunità e la Comunità è Polizia. E’ una Polizia inserita nel Popolo. Non è un Polizia contro il Popolo come vorrebbe il modello neoliberale e capitalista repressivo. Bisogna poi sapere che la Riforma Agraria che ha fatto il sandinismo distribuì nella sua prima tappa 1 milione di ettari di terra, della migliore terra del Nicaragua. Nella seconda tappa dopo la pacificazione del Paese fu distribuito un altro milione di ettari di terra ai combattenti della guerra di liberazione. Quindi la distribuzione della proprietà della terra ha trasformato il Nicaragua in un paese di piccoli e medi produttori agricoli con un taglio netto al latifondismo. Questo è lo schema che governa l’economia del Nicaragua.

Veniamo all’incontro internazionale. Quale è per voi oggi che siete Governo e non più guerriglia l’importanza di una rete di solidarietà?


Noi abbiamo vinto nel momento massimo di solidarietà mondiale. Abbiamo continuato a contare su questa grande solidarietà durante la guerra di aggressione degli anni ’80. La nuova condizione degli anni ’90, determinata soprattutto dall’impatto dei valori capitalisti che invasero anche l’Europa e l’America Latina, provocarono una riduzione della solidarietà. Senza dubbio però molti europei conservarono questo spirito di solidarietà con il Terzo Mondo che si cercava di cancellare. Il modello neoliberale, da noi si chiama dell’ “Ajuste” da voi “Austerità”  ma è lo stesso, distrugge i valori della solidarietà e quelli umani. Qui in Europa ci sono gruppi sociali ed organizzazioni che hanno mantenuto alta la bandiera della solidarietà . Per noi il nuovo incontro con questa solidarietà a cui dobbiamo riconoscenza è uno strumento di cui ha bisogno la Rivoluzione per rafforzarsi. Tornare ad incontrarsi con questa coscienza terzomondista dell’Europa. Invitare gli europea a visitare il Nicaragua perché possano conoscere e noi apprendere da loro. Ho detto tante volte a cittadini europei, anche di destra, che noi abbiamo imparato molto dall’Europa sia in termini di teoria come di storia delle lotte sociali e guerrigliere. Ricordo che durante la guerriglia sandinista tutti conoscevamo la “Bella Ciao” dei guerriglieri e partigiani italiani. In questa fase però l’America Latina ha qualcosa da insegnare all’Europa. Come abbiamo condotto la nostra lotta contro il neoliberalismo. Quindi attraverso il nuovo incontro dobbiamo intreccia re questa antichissima cultura presente in Europa con le nuove culture politiche e rivoluzionarie che si sono sviluppate in America Latina per realizzare un nuovo blocco di forze necessario per sconfiggere il grande nemico comune “l’impero globale capitalista” che distrugge nello stesso modo i valori degli europei, degli africani, dei latinoamericani . Dobbiamo conservare ciò che abbiamo imparato e ciò che ci insegna l’antichissima Europa in una cultura di liberazione nazionale.

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