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Hugo Chavez vince in tutti gli scenari.

Hugo Chavez vince in tutti gli scenari.

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Hugo Chávez vince in tutti gli scenari.

 

AVN 


 

Traduzione a cura Cespin Puntocritico

Il lavoro dei sondaggisti è giunto al termine: Hugo Chavez vince in tutti gli scenari a otto giorni dalle presidenziali; nel meno favorevole la forbice è di dieci punti ma la distanza con il rappresentante della cosidetta Mesa de la Unidad Democratica (MUD), Henrique Capriles, si allarga sino ai 20 punti percentuale in alcuni casi.

L'ultima inchiesta dell'Istituto Venezuelano di Analisi dei Dati (Ivad), presentata il 16 settembre scorso, ha ubicato la differenza in 18,1%. Inoltre, ha precisato che l'intenzione di voto verso il candidato Capriles si è abbassata negli ultimi quattro mesi: nel giugno scorso, le intenzioni di voto erano del 32,5%; in luglio del 32%; in agosto sono aumentate moderatamente al 32,4%, e in settembre sono scese al 32,2%.

L'agenzia di sondaggi Datanalisis ha fatto scendere la distanza al 10,4%, sebbene il suo direttore, Luis Vincente Leon, ha parlato di "impatto tecnico", quantunque i numeri dei suoi sondaggi riportassero la forbice oltre l'11%.
 

GIS XXI ha presentato due scenari. In entrambi, Hugo Chavez viene rieletto. Possibilità 1: Chavez conterebbe sul 56,5% dei voti, mentre l'aspirante di destra si fermerebbe al 42,5%.

Possibilità 2: il leader bolivariano otterrebbe il trionfo con il 55,1% dei suffragi, mentre Capriles raggiungerebbe il 44,9% dell'appoggio.

La possibilità 2, presentata dal direttore dell'agenzia, Jesse Chacon, coincide con i risultati dell'Internacional Consulting Services (ICS), organizzazione che agli inizi di settembre diede la stessa intenzione di voto a Chavez ma con una differenza sostanziale: nel suo panorama, Capriles raggiungeva solo il 35,4% dei voti.

 

"La vittoria di Chavez è l'unico scenario probabile il 7 di ottobre", ha detto tre giorni fa il direttore di Consultores 30.11, German Campos. L'agenzia di analisi dà la percentuale più alta al candidato rivoluzionario, il 57,5% dei voti, di fronte al 42,5% che otterrebbe Capriles. Oscar Schemel, di Hinterlaces, ha fissato la forbice al 16% questa settimana e ha sentenziato: "Non vi sono scenari possibili per la vittoria di Capriles".

Solo Luis Christiansen, direttore di Consultores 21, alza la mano per la vittoria della destra: Capriles al 48,9% e Chavez al 45,7%; in piena coerenza con lo storico di questa agenzia che mai si è avvicinata nemmeno approssimativamente a un risultato elettorale effettivo. Nel referendum presidenziale del 2004 assicurarono che il 57% dei venezuelani chiedesse l'uscita di Chavez da Miraflores. Alcune settimane prima del referendum popolare la percentuale che presentava l'agenzia era minore di 5 punti. Il risultato fu un'altro: Il 15 di agosto 2004, Chavez ha riaffermato il suo mandato con l'appoggio di quasi il 60% dei voti.

Il giornalista Eleazar Diaz Rangel ha dichiarato questa domenica nella sua colonna settimanale che il tetto per Hugo Chavez è del 60% e per il suo  avversario il 40% e che l'agire trionfalista potrebbe danneggiare il voto "rosso". 

A parte la desamina sui sondaggi, il direttore del quotidiano Ultime Notizie ha manifestato le sue due buone ragioni per votare per l'attuale capo di Stato: le politiche di sviluppo sociale e il recupero e difesa della sovranità nazionale.

La prima ragione è stata confermata con le cifre: 60% dei venezuelani considera che il candidato Hugo Chavez seguirebbe meglio le classi più povere, mentre appena il 31% ha espresso l'opinione che sarebbe Capriles (inchiesta Hinterlaces)

I fantasmi dei Caraibi

 

I dati precedenti sono stati ampiamente diffusi dalla stampa nazionale. I mezzi d'informazione internazionali, al contrario, battono il chiodo definendoli sondaggi di basso profilo e poco attendibili. In tutti i casi i media internazionali insistono su una piccola forbice di differenza. Rafael Delgado, de Varanzias, assicura che "tutto è ancora possibile": l'opzione rivoluzionaria è seguita dal 49,7% degli intervistati e l'opzione di destra godrebbe dell'appoggio del 47,7%. 

Solo Polinomic ha realizzato un sondaggio e ha dato un solo punto di vantaggio a Capriles. Il suo direttore Gustavo Rojas Matute, non solo è un militante di Primero Justicia (partito della coalizione di destra) ma fu anche presentato dall'organizzazione politica di estrema destra come candidato al Parlamento nel 2010.

 

Predicmática e Hernández Hercon chiudono il panorama dei sondaggi non registrati davanti al Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) ma utilizzati dai giornali spagnoli e statunitensi per fare le loro proiezioni sul 7 ottobre. Entrambe danno la forbice al 4% tra gli aspiranti alla sedia presidenziale.

Sbagliati o no, i dati di queste ultime agenzie fanno parte dello scenario politico nazionale e sono stati assimilati nell'humor venezuelano attraverso giochi di parole: Predicmatica è divenuta "enigmatica" e Hernandez Hercon viene soprannominato "Er Con", in allusione al popolare comico Er Conde de Guacharo. Polinomic non è stata risparmiata e viene definita "ergonomic" in quanto fatta a misura della destra

Corruzzione, denunce e altre peripezie della MUD 

 

La paventata unità della coalizione della destra venezuelana è venuta a meno alcune settimane fa. In settembre cinque personalità dell'opposizione hanno rinnegato Hernrique capriles togliendogli l'appoggio. 

La cronologia  dell'abbandono l'ha inaugurata l'ex governatore di Anzoateguì David Lima (2000-2004) con la denuncia di alcune misure contemplata nel programma economico di Capriles come la sospensione dei sussiddi per l'cquisto di abitazioni attraverso la Gran Mision Vivienda Venezuela e il congelamento delle pensioni.

Il documento di "azioni economiche da prendere dal Governo dell'Unità" è stato redatto dalla Commissione Politica Pubblica della Mesa (MUD) nel luglio 2012. 

De Lima ha denunciato il fatto che" ci sono due MUD: una ristretta a 4 o 5 persone, composta da familiari, amici e finanziatori del candidato presidenziale e un'altra conformata dal restante dove la maggioranza dei partiti e membri non vengono consultati."

 Il secondo a defluire è stato William Ojeda. Dopo aver difeso la riuscita politica sociale del governo bolivariano fu espulso dall'organizzazione Un Tempo Nuovo (UNT) con l'accusa di opportunismo. L'ondata di accuse mosse dai suoi precedenti compagni non furono sufficienti a isolare il politico che si è battuto nel febbraio scorso nelle primarie della MUD per il municipio di Sucre (Miranda): "I I democratici venezuelani non accettano agende occulte derive economiciste o ossessioni neoliberali".

 

La guarnizione della torta è stato lo scandalo per corruzzione di Juan Carlos Caldera (quello che ha vinto le primarie di Ojeda). Il deputato di Primero Justicia è stato "separato" dal suo partito per essere indagato, e nel suo caso le accuse rimangono tuttora sotto indagine della magistratura.

Il 13 di settembre è stato presentato un videofilmato in cui viene ripreso Caldera ricevere una somma di denaro e istruzioni da una persona che non è stata identificata e che parlava a nome di un "capo" interessato alla candidatura presidenziale di Capriles. 

 

La lista dei disillusi la prosegue l'avvocato Hermann Escarra, che ha qualificato le Prime idee di azione economica da prendere da parte del governo di unità nazionale come un'aggressione alla Carta Magna. "questo documento è infausto, è il più grave che io ho potuto leggere in questi tempi. Lì (nel documento) si rende caotica la situazione economica e sociale del Venezuela".

L'oppositore indipendente è stato lapidario: "Se questo accadrà (l'applicazione del pacchetto), dovremmo ricorrere di nuovo alle piazze. Non è possibile permettere una regressione simile".

A chiudere gli abbandoni il copeyano Aldo Cemeno, ex governatore dello Stato di Falcon. Il socialcristiano ha affermato che Capriles ha una doppia faccia, è figlio della IV Repubblica: "La sua campagna è ingannevole nei confronti della popolazione venezuelana".

"C'è gente nuova che fa vecchi discorsi e che vuole tornare indietro, non si può tornare indietro (:::) pe rquesto dalla mia posizione di democratico cristiano vado ad appoggiare la candidatura del presidente, Hugo Chavez, perchè è l'unica sensata per il bene e la grandezza del paese".


 

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