Ergastolo per un tredicenne della Florida (Usa)…
Cristian Fernandez, 13 anni, sta per diventare il più giovane condannato all’ergastolo della storia. Una storia che sta facendo il giro del mondo. Rilanciata recentemente in rete come grido di appello alla clemenza della corte. L’accusa è di primo grado per omicidio colposo.
Sono nove i mesi di carcere che Cristian Fernandez (nella foto mentre viene ammanettato nella centrale di polizia di Jacksonville) sta scontando per l’omicidio del fratellino David di due anni e mezzo.
Quello che salta all’occhio e che spacca in due l’America e indigna il resto del mondo, è che il bambino, che sia o no colpevole, stia scontando la pena come se fosse un adulto, iniziata in un carcere per adulti e che tende a concludersi con una condanna per adulti.
Tutto questo non sta accadendo in un Paese dittatoriale o sottosviluppato, ma a Jacksonville in Florida, stato della democratica e civile America.
Cristian Fernandez ha alle spalle una storia a dir poco difficile. Sua madre Biannela Susana, rimane incinta a seguito di un abuso sessuale all’età di 12 anni. Due anni dopo la sua nascita, Cristian viene trovato abbandonato per la strada, nudo e sporco. I servizi sociali rintracciano la mamma e inseriscono entrambi in un programma di assistenza. 14 anni lei e 2 anni lui.
Supporto di natura diversa non possono averne, perché l’unica che potrebbe occuparsi di loro è la nonna, mamma di Biannela, ma è una trentaduenne tossicodipendente, quindi non può occuparsi dell’affido.
Il vero padre di Cristian è in carcere, proprio per l’abuso sessuale commesso su Biannela.
Biannela Susana rimane da sola, ha altre storie, i figli diventano 4 e tutti da uomini diversi.
L’ultimo di questi si chiama Luis Galarraga. Con lui vivono Biannela, Cristian e gli altri bambini.
Galarraga abusa di Cristian, commette su di lui violenza fisica e sessuale. Una mattina Cristian va a scuola con un occhio nero, i servizi sociali s’insospettiscono, indagano e denunciano il padre per le violenze.
Luis Galarraga per non essere arrestato, si spara un colpo di pistola alla testa davanti ai suoi figli, proprio mentre i poliziotti lo stavano andando a prendere.
Passa oltre un anno, Biannela una mattina esce di casa e lascia soli il 12enne Cristian e il piccolo David Galarraga, 2 anni e mezzo. E’ il 14 marzo 2011.
Non si sa cosa accadde esattamente, probabilmente una lite, ma a un certo punto Cristian fa sbattere violentemente la testa a David sulla libreria della loro camera.
Il piccolo subisce un forte trauma cranico.
Al rientro la mamma trova il piccolo svenuto, ma non chiama subito i soccorsi. Forse la paura, forse la mancanza di conoscenza la spinge ad aspettare che il piccolo si risvegli, fatto sta che passano le ore, forse quattro o forse più, prima che lei chiami il 911.
Per i paramedici inutile la corsa in ospedale, dopo alcune ore non possono che constatare il decesso del piccolo David per emorragia cerebrale. Certo se i soccorsi fossero stati allertati prima, il piccolo si sarebbe salvato.
Per questo motivo Biannela Susana, oggi venticinquenne, è rinchiusa nel carcere di Duval County in attesa di giudizio e rischia 30 anni di reclusione.
Cristian Fernandez sarà giudicato il prossimo 27 febbraio come un adulto per omicidio di primo grado e rischia una condanna all’ergastolo, senza possibilità di richiedere la libertà vigilata, da scontare in un carcere per adulti.
L’alternativa era di processarlo come un minorenne, e in questo caso sarebbe tornato in libertà a 21 anni.
Purtroppo i democratici Stati Uniti sono uno degli unici due Stati al mondo (l’altro è la Somalia) a non aver ratificato la Convenzione ONU per i diritti dell’infanzia.
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