DOMENICA FESTA. CHIUDERE I NEGOZI FA BENE
La proposta del Governo trova l’accordo del sindacato
Articolo di Pietro Venier
Video a cura di CGIL Toscana
“Non mancano le occasioni per fare la spesa, mancano le risorse” è con questa semplice constatazione di buon senso che Cinzia Bernardini della CGIL Toscana ribalta il ragionamento che sino ad ora ha portato ad una completa deregolamentazione degli orari dei negozi. Il Governo Monti aveva deciso di togliere ogni regola spiegando che così avrebbe invertito la crisi del commercio. Questo non è successo secondo i sindacati. Anzi la crisi è continuata, con riduzioni di personale, ed è aumentato lo sfruttamento dei lavoratori del settore. Oggi, di fronte alle proposte del Governo di chiudere i negozi alla domenica, si apre, forse, la possibilità di ragionare complessivamente su una riforma del settore. La crisi della grande e soprattutto della piccola distribuzione non è certo causata da qualche chiusura in più. La rivoluzione introdotta dal commercio online insieme al proliferare assurdo dei centri commerciali portano alla desertificazione delle periferie ed alla crisi del commercio anche nei centri storici. Inoltre l’idea che sta dietro l’apertura continua dei negozi è quella di un consumismo esasperato che si appropria di tutto il tempo della vita, sia dei lavoratori che dei consumatori. Vendere nei festivi significa negare la festa a tutti ed il riposo ai lavoratori sino al punto simbolicamente più significativo delle aperture il 1 maggio. Se davvero questo Governo vorrà cambiare le regole in questo settore cominci pure dagli orari di apertura ma vada poi ad intervenire sulle questioni strutturali a monte del problema. Salari e diritti dei lavoratori, qualità dell’offerta commerciale, progettualità sociale delle città e degli spazi pubblici. Meno ma meglio. Anche in questo campo è la soluzione.
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