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CACCIA AL LUPO : il WWF mobilita gli studenti abruzzesi

CACCIA AL LUPO : il WWF mobilita gli studenti abruzzesi

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NO ALLA CACCIA AL LUPO

In Abruzzo gli studenti si mobilitano con il WWF

di Pietro Venier


Caccia al lupoSembra incredibile ma c’è ancora chi vuole andare a caccia dei lupi. In Abruzzo si sta discutendo del nuovo piano di gestione del Parco Nazionale e c’è la concreta possibilità che venga dato il via libera “all’abbattimento” di molti animali.

La lotta per far tornare il lupo sulle nostre montagne è stata per anni il simbolo dell’impegno ambientalista. L’ultimo dei grandi predatori presenti in Europa era quasi estinto. Ci sono voluti decenni di politiche attive per salvare il Lupo e consentirgli di tornare a ripopolare non solo l’appennino ma anche l’arco alpino. Questo relativo successo, anche culturale, viene oggi messo in discussione proprio nel luogo più importante e simbolico della presenza di questo magnifico predatore. Il Parco Nazionale d’Abruzzo è noto in tutto il mondo perchè grazie alle politiche attive di protezione è riuscito a preservare un habitat dove il Lupo può svolgere il suo ruolo biologico di regolatore dell’equilibrio tra le specie animali presenti.

Difendere il Lupo significa difendere anche una idea di sviluppo compatibile con la presenza di specie selvatiche senza le quali saremmo tutti più poveri biologicamente e culturalmente.

Per questo rilanciamo il comunicato con cui il WWF informa della mobilitazione in corso tra gli studenti abruzzesi.

Noi stiamo con il LUPO!


Lupo: WWF, Studenti abruzzesi si mobilitano per tutelarlo

#SOSLUPO: OGGI IN PIAZZA A PESCARA ESPOSTI CENTINAIA DI DISEGNI PER SALVARE UNA SPECIE SIMBOLO

Torna il lupo cattivo? Era dagli Anni ‘70 dello secolo scorso che in Italia non si parlava di caccia legale al Lupo. Fu allora che questo prezioso animale, grazie a una grande azione culturale e di conservazione condotta dal WWF e dal Parco Nazionale d’Abruzzo con l’Operazione San Francesco, da “specie nociva” divenne “specie protetta”. In questo modo si riuscì a salvare dall’estinzione quella che era – ed è – una specie simbolo del nostro Paese.

Oggi però è in discussione il nuovo Piano di gestione che prevede la possibilità di abbattere i lupi. Un salto indietro di quarant’anni: una scelta che sembra essere più politica che scientifica.

Legalizzare le uccisioni del Lupo è una misura palesemente inefficace e dannosa per tutte le parti coinvolte: per i lupi sicuramente, ma anche per i pastori e per gli allevatori, perché non risolve gli eventuali conflitti tra questo predatore e le attività umane. La bibliografia scientifica dimostra come gli abbattimenti non riducano né i danni né i conflitti: si risponde alle istanze delle parti più retrograde degli operatori del settore, attraverso una soluzione che peraltro è estremamente pericolosa per una specie che viene già duramente colpita da bracconaggio e uccisioni accidentali. Ogni anno, infatti, in Italia vengono ritrovati 300 lupi morti per bracconaggio, bocconi avvelenati, lacci e incidenti stradali.

Per il WWF il nuovo “Piano per la conservazione e gestione del Lupo” deve dare priorità agli interventi per la prevenzione e il giusto risarcimento dei danni subiti dagli allevatori, al contrasto del randagismo canino e dell’ibridazione cane–lupo, nonché alla ricerca scientifica per determinare lo stato della specie. Gli studi dimostrano che le tecniche di prevenzione dei danni (recinzioni elettrificate e cani da guardia), unite alla corretta attività di informazione, sono la soluzione più efficace per garantire la convivenza del Lupo con la zootecnia.

Fino ad oggi grazie a una grande mobilitazione siamo riusciti a fermare l’abbattimento dei lupi: quasi 200.000 persone hanno sottoscritto una petizione del WWF al Ministero dell’Ambiente per stralciare questa misura dal Piano di gestione e nelle ultime settimane milioni di italiani si sono fatti sentire attraverso i social-network contro la caccia al Lupo.

Ma il pericolo che il Piano venga approvato con la previsione degli abbattimenti è ancora reale. È necessaria una mobilitazione ancora più forte e tante sono le iniziative che stiamo portando avanti.

E per questo che in Abruzzo il WWF ha chiesto alle ragazze e ai ragazzi della regione di realizzare un disegno del Lupo per dimostrare in maniera allegra e colorata il desiderio di lasciar vivere questo splendido animale. Un semplice disegno come testimonianza offerta da giovani che, riproponendo l’azione portata avanti dai loro padri negli anni ‘70 del secolo scorso, proprio dall’Abruzzo vogliono contribuire a salvare il Lupo!

I disegni, tantissimi, sono stati presentati questa mattina in piazza a Pescara ai giornalisti e ai cittadini come testimonianza di una mobilitazione che, benché sia stata lanciata solo pochi giorni fa, ha ottenuto eccezionali risultati.

Dopo la mostra di oggi i disegni saranno utilizzati per rafforzare l’azione di comunicazione e sensibilizzazione a difesa del Lupo e saranno poi conservati presso il Centro di documentazione ambientale che il WWF gestisce a Teramo.
Hanno partecipato, tra gli altri:

Istituto Comprensivo Scuola Secondaria di I grado di Guardiagrele (CH)

Istituto Comprensivo Scuola Secondaria di I grado di Spoltore (PE)

Istituto Comprensivo Savini – San Giuseppe – San Giorgio di Teramo

Liceo Scientifico M. Curie di Giulianova (TE)

Scuola elementare di Mosciano Sant’Angelo (TE) – capoluogo e plesso di Montone

Istituto Istruzione Superiore “A. Zoli” di Atri (TE)

Istituto Comprensivo di Cellino Attanasio (TE)

Istituto ‘G. De Petra’ di Casoli (CH) e Altino (CH)

Asilo nido Montessori dell’Oasi WWF “Lago di Serranella”

Istituto Comprensivo di Anversa degli Abruzzi (AQ)

Liceo Artistico di Sulmona (AQ)

Liceo Marconi di Pescara

Istituto Comprensivo 2 (scuole: Vicentini – Della Porta e Porta S. Anna, e via per Francavilla) di Chieti

Istituto Comprensivo 4 Scuola Secondaria di I grado Mezzanotte di Chieti

Scuola elementare Mazzini, Avezzano (AQ).

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