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UniMarconi – 47 famiglie a rischio

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UNIMARCONI – LAVORATORI A RISCHIO

Una delle università telematiche più importanti d’Italia licenzia senza giusta causa?

Le nostre interviste a Grazia Giancaterina ( RSA – CGIL) ed alle colleghe in agitazione


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Comunicato:

Ad aprile 2015 un gruppo di noi dipendenti ha deciso di iscriversi al sindacato (in un altro post vi racconteremo della ns vita prima di fare questa scelta) e grazie all’ombra dello stesso (e si l’azienda non ha mai voluto riconoscere e incontrare i sindacalisti USB) e a qualche incontro tra RSA con la Dirigenza abbiamo ottenuto, come concessione e non come contrattazione iGrazia Giancaterinantegrativa, per tutti i dipendenti condizioni di lavoro migliori:
– ripristino del riscaldamento durante l’ inverno e i condizionatori d’estate (negli ultimi anni i riscaldamenti stavano accesi più o meno per 3 ore al giorno e i condizionatori d estate ci sono stati tolti);
– modifica dell’orario lavorativo (orario continuato 9.00-18.00) consentendo ai dipendenti di passare più tempo in famiglia, all’ USGM di avere un risparmio energetico e agli studenti di usufruire dei servizi di Ateneo ininterrottamente (prima il ns orario di lavoro era 9.00-13.00 / 15.00-19.00…e si con due ore di pausa pranzo buttati per strada);
– l’installazione dei distributori automatici di bevande calde, fredde e spuntini (non si aveva la possibilità di poter uscire dalla struttura se non chiedendo il permesso nel caso qualcuno avesse avuto necessità!!);
– le visite mediche periodiche per i dipendenti così come previste per legge (non le avevamo mai fatte);
– orario agevolato per le mamme che, come prevede il nostro CCNL, possono usufruire di particolari forme di flessibilità degli orari così da poter conciliare meglio la vita familiare con quella lavorativa (prima non veniva concesso, se non a discrezione dell’azienda, nemmeno il part time…e la discrezionalità era molto soggettiva).
A maggio 2016 Abbiamo effettuato il passaggio a FLC CGIL e UIL RUA per evitare che l’USB facesse vertenza per il mancato riconoscimento pensando che far risparmiare l’azienda di 30000 euro fosse un bel gesto, ma casualmente quando le due nuove sigle sindacali hanno fatto richiesta di un aula per poter tenere un assemblea (era il 27/06/2016) è arrivata contestualmente il 12/07/2016 la procedura di licenziamento (un caso oppure l’azienda ha visto la richiesta dell’aula come un affronto e ci ha voluto punire?!?!…mah)…

Da quando è arrivata la procedura di licenziamento i sindacati si sono mossi per capire meglio la situazione in quanto nella procedura si parla molto di crisi economica dell’azienda ma dai documenti non si evince nulla di tutto questo… Anzi tutto il contrario!!
A inizio settembre al primo incontro con l’azienda, il sindacato è venuto a sapere dall’azienda che effettivamente non ci sono problemi economici, anzi l’azienda gode di ottima salute e il costo dei dipendenti è una piccola parte del bilancio aziendale, ma deve licenziare 47 dipendenti definiti più volte “costi inutili”…(si parla sempre di persone comunque!) perchè vogliono…così dicono…riorganizzare e ristrutturare, si vogliono espandere all’estero.
In un successivo incontro i sindacati hanno proposto diverse alternative per evitare i licenziamenti come part time, piani di formazione, potenziamento dei servizi carenti (e noi dipendenti sappiamo bene che ce ne sono, ma naturalmente non veniamo mai interpellati!)… Ma l’azienda ha rigettato ogni soluzione proposta!!
Ci chiediamo quindi se una università che vuole formare i giovani del futuro, com’è che non riesce a formare i propri dipendenti???….forse appunto non vuole!!
Volendo l’azienda puó ritirare la procedura di licenziamento ma naturalmente si sta giocando una partita del “chi è più forte”…ma NOI NON MOLLIAMO!
Si ricorda alla dirigenza che noi lavoratori abbiamo contribuito a far crescere questa azienda e versare i contributi e pagare gli stipendi è il minimo….la schiavitù è stata abolita da tanto!

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