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ROMA NON SI VENDE : Interviste a Marco Bersani e Sergio Cararo

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ROMPERE LA GABBIA CHE BLOCCA LA CITTA

Le lotte ed i movimenti di Roma si uniscono nella manifestazione del 19 Marzo

Interviste a Marco Bersani e Sergio Cararo


Roma non si vende  bannerL’APPELLO :  “Un percorso autonomo da qualsiasi candidatura elettorale, che sfiderà su un piano avanzato chiunque andrà al governo della città”. Un percorso che rinverdisce il concetto di partecipazione popolare, introducendo nel dibattito pubblico il tema dell’autogoverno della città, dell’automunicipalismo. Una contrapposizione netta che evidenzia a sua volta le nuove coordinate del conflitto, di un basso, vessato dalla crisi, dalle gabbie del debito e dalla gestione emergenziale e prefettizia delle città, che si scontra contro l’alto, contro chi detiene le ricchezze e il potere. Infatti Roma Comune, a partire dal 9 aprile, con assemblee in tutti i quartieri, rilancia sulla stesura collettiva e itinerante di una “Carta”, pensata tenendo conto dell’esperienza napoletana, con la delibera del sindaco De Magistris sulla gestione partecipata dell’ex asilo Filangeri, che concretizzi il concetto stesso di “comune” in una cornice amministrativa e legislativa.

Il 19 marzo scenderanno in piazza gli spazi sociali, i comitati per l’acqua pubblica, le mamme dei bambini degli asili comunali, i movimenti per il diritto all’abitare, i lavoratori che Tronca vuole licenziare, i sindacati di base e conflittuali e tutti i cittadini romani che sono stanchi di vivere nella capitale dei disservizi e della speculazione. Un corteo autonomo da tutte le formazioni politiche partirà alle 16 da piazza Vittorio per arrivare al Campidoglio ed esprimere con determinazione il rifiuto della gestione commissariale della città e del Documento Unico di Programmazione.

La mobilitazione entrerà a gamba tesa nella campagna elettorale, per mettere al centro del dibattito cittadino alcuni temi fondamentali. Contro sfratti e sgomberi per l’uso comune degli spazi pubblici contro qualsiasi forma di speculazione, da Affittopoli all’attacco contro chi ha restituito alla città interi pezzi del patrimonio Investimenti nel welfare contro i tagli di Tronca e delle amministrazioni precedenti. Tutela, stabilizzazione e nuove assunzioni dei lavoratori pubblici, contro i licenziamenti, la precarizzazione e la disoccupazione di massa. Rispetto del risultato referendario sull’acqua, per impedire la privatizzazione del servizio e il conseguente aumento dei prezzi. Rifiuto del debito illegittimo di Roma, che ingrossa i profitti delle banche e viene utilizzato per peggiorare le condizioni di vita dei cittadini.


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