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TRIESTE : il Comune ammette l’ingerenza di ISRAELE – Abbiamo obbedito ma poco

TRIESTE : il Comune ammette l’ingerenza di ISRAELE – Abbiamo obbedito ma poco

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LIBERA.TV DENUNCIA – IL COMUNE AMMETTE L’INGERENZA DI ISRAELE

Il Sindaco Cosolini si nasconde dietro il cerchiobottismo della Martini – La Sinistra protesta

Articolo di Jacopo Venier – Direttore di Libera.Tv


 Articolo su Trieste Israele PalestinaIl servizio di Libera.Tv, che ha denunciato l’incredibile ingerenza dello Stato di Israele nelle decisioni del Comune di Trieste (guarda qui), ha prodotto un piccolo terremoto in città. L’intervista alla presidente dell’Associazione Salaam i ragazzi dell’Olivo pubblicata domenica si è diffusa molto velocemente tra i triestini (e non solo) destando sorpresa e scandalo. Così già dalle prime ore della mattina di lunedì sui social network i consiglieri comunali della Federazione della Sinistra (qui ancora esiste e fa parte della maggioranza) hanno cominciato a prendere le distanze dalle decisioni del Sindaco Cosolini ed a minacciare conseguenze politiche. Il Presidente del Consiglio comunale Iztok Furlanic (protagonista con Cosolini di una polemica storica significativa lo scorso anno – guarda qui ) dichiarava : ”  Verificherò i dettagli ed interverrò”. A questo punto persino il quotidiano locale “Il Piccolo”, da sempre schierato a difesa del Sindaco e del PD, decideva di dare finalmente la notizia buttandola però in politica locale ” La maggioranza si spacca sulla Palestina”. Nonostante il tentativo di ridurre il problema ad un fatto minore, dall’articolo del quotidiano locale possiamo però trarre alcune considerazioni non poco significative. La Vice Sindaco Martini, non potendo smentire di aver subito una palese ingerenza da parte di Israele, cerca una via d’uscita tanto cerchiobottista da risultare  ridicola. Senza pudore infatti dichiara : ” Non abbiamo fatto un passo indietro, il Comune ha tolto il simbolo per non essere strumentalizzato in un senso o nell’altro, ma ha comunque co-organizzato l’evento“.  Insomma il Comune conferma di aver ricevuto la lettera da parte di Israele (lettera che il Sindaco Cosolini si rifiuta di rendere pubblica), conferma di aver ceduto alle pressioni ritirando il simbolo, ma dichiara che comunque ha sostenuto il convengo. Chissà se a questo punto Israele sarà altrettanto furibonda con Cosolini & Co. quanto lo sono i cittadini triestini che speravano in una amministrazione che dimostrasse per lo meno dignità? Resta la promessa di conseguenze poliche da parte della Sinistra in Consiglio comunale. Anche SEL infatti ha censurato la decisione del Sindaco (non della Giunta perchè questa non è stata coinvolta nella revoca). Vedremo se i consiglieri di Sinistra saranno conseguenti a quanto dichiarato da Marino Adolina ” una mozione di sfiducia o almeno di biasimo è il minimo che possiamo fare” o se ancora una volta tutto si risolverà senza conseguenze per il Sindaco. Noi di Libera.tv continueremo comunque a dare voce alla Palestina ed a chi, con le pacifiche armi dell’informazione, della denuncia e del boicottaggio, vuole far conoscere la situazione di un popolo a cui dal 1948 viene negata legalita, sicurezza, diritto, futuro.


Dichiarazione del Presidente del Consiglio comunale di Trieste Iztok Furlanic

1 dicembre 2015

” Ritenevo di far parte della maggioranza. Nessuno ha chiesto alla Federazione della Sinistra cosa ne pensava della lettera dell’ambasciatore israeliano (ingerenza squallida e inaccettabile di uno stato estero su un’amministrazione comunale) e tanto meno della successiva decisione della Giunta di “togliere il simbolo”. Decisione IN NESSUN MODO condivisibile. Noi siamo al fianco del movimento BDS che sta portando avanti una battaglia giusta di boicottaggio nei confronti di aziende israeliane insediate nei territori occupati. Altra pagina buia di questa maggioranza. Spiace dirlo, ma è così.”

(2000)

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Comment(3)

  1. Scusate, da quando in qua esisteva un popolo palestinese nel ’48???
    La prima volta in assoluto che si parla di palestinesi è molto più avanti, circa negli anni ’60 o ’70, non ricordo bene. Prima di tutto ciò si parlava di arabi giordani, egiziani, libanesi e siriani. Poi, come il cristianesimo interviene la politica, ed ecco che da quattro popoli ben distinti pur di combattere i cattivoni israeliani che gli dan pure lavoro (maledetti israeliani eh) diventano un popolo solo. Tutta mera e schifosa politica.
    Lì nessuno ha ragione e nessuno ha torto, la soluzione non è nel boicottare, disinvestire e sanzionare, ma nel fare davvero la pace ed assicurarsi che nessuno usi la violenza sull’altro, un po’ quello che dovremmo fare nel nostro mondo ideale. Quindi, come le azioni israeliane di guerra vengono criticate e apertamente condannate, così lo devono essere pure le azioni di vero e proprio terrorismo e incitamento all’odio raziale da parte della leadership palestinese (Abu Mazen & Hamas), quindi se davvero si vuole la pace bisogna combattere contro questo tipo di terrorismo che alimenta la violenza, e se si continua la violenza (da ambo le parti) si avranno solo che morte e distruzione in eterno, finché uno non schiaccerà l’altro.

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