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EX LAVANDERIA: un percorso pubblico per l’Ostello

EX LAVANDERIA: un percorso pubblico per l’Ostello

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La Asl RmE  si comporta come se il complesso del S. Maria della Pietà fosse sua proprietà privata, ma in realtà non ha legittimazione a decidere né sul suo uso, né sulla riapertura dell'Ostello

Associazione Ex Lavanderia

Un parco pubblico dove si contano più automobili che alberi, ma dove un’unica macchina “misteriosamente” non può entrare: quella dell’Associazione Ex Lavanderia. Un’intervista richiesta dal tg3 Lazio sulla campagna “Si può fare” a proposito della riapertura dell’ostello al S. Maria Della Pietà, che viene “misteriosamente” intercettata dalla AslRmE.

Un’intervista al responsabile dell’Associazione Massimiliano Taggi seguita dall’ufficio stampa della AslRme, ma quando si tratta di vedere gli interni dell’ostello smantellato e intervistare il direttore generale Tanese, questi esclude che il tutto avvenga alla presenza dell’ufficio stampa dell’Ex Lavanderia.

C’è un “misterioso” quanto soverchio atteggiamento da proprietari del luogo in tutto questo da parte della Asl RmE sul quale, ancora una volta lo ripetiamo, va fatta chiarezza ufficialmente. Il complesso sanitario è in capo alla Regione Lazio, e sulla sua destinazione urbana ha voce in capitolo il Comune in quanto centralità urbana che rientra nel piano regolatore.

I padiglioni 5, 9, 11, 13 e 15, ristrutturati per il Giubileo del 2000 con questa funzione, sono inventariati come beni della Regione Lazio, a cui fa capo la legge 20/97 che vincola i beni ristrutturati per 10 anni. Questi i motivi per cui l’Associazione sottolinea l’illegalità della chiusura degli ostelli avvenuta nel 2002, ovvero sotto vincolo, oltre allo spreco di soldi pubblici, e ricorda che la AslRmE ha denunciato per calunnia l’Associazione per questa dichiarazione, ma che la denuncia è stata immediatamente archiviata.

Sul complesso, e nel merito della riapertura dell’ostello, dopo l’annuncio del Giubileo straordinario da parte di papa Francesco si sono pronunciate con forza già diverse figure istituzionali: il presidente del XIV Municipio Valerio Barletta, capogruppo e consiglieri di Sel dello stesso Municipio insieme al Capogruppo di Sel in consiglio Comunale Gianluca Peciola e alla consigliera del Pd Erica Battaglia, l’Assessora ai servizi sociali del Comune di Roma Francesca Danese, seguita poi dalla Presidente nazionale dell’Associazione Italiana Ostelli per la gioventù Anita Baldi che ha gestito lo storico Ostello del Foritalico.

Le Istituzioni dimostrano così di voler cogliere l’occasione per restituire alla città un punto di riferimento internazionale per i giovani, che può essere il primo passo per dare al complesso la veste culturale al servizio della città e del mondo, in un luogo tra l’altro servito dalla ferrovia urbana e provinciale.

L’Associazione Ex lavanderia si è messa nella condizione di interlocuzione con le Istituzioni usando a sua volta strumenti istituzionali: ovvero raccogliendo le firme – 18.000 – per una delibera e una legge regionale di iniziativa popolare, come prevede la legge. Questi, ovvero chi ha interesse a mettere i beni pubblici al servizio dei cittadini e non a trattarli come proprietà privata, sono perciò gli interlocutori reali per aprire un confronto che permetta di arrivare alla riapertura degli ostelli, nell’ambito di una gestione pubblica e partecipata.
 

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