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PALESTINA : Stato d’assedio di Mahmud Darwish – Lettura integrale

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STATO D'ASSEDIO

Lettura integrale del poema di Mahmod Darwish

a cura di ISM-Italia


Torino 16 dicembre 2014. Lettura integrale del poema "Stato d'assedio" di Mahmud Darwish (1941-2008). Voci e interpreti: Anna Delfina Arcostanzo e Marco Gobetti. Beppe Turletti, fisarmonica. Iniziativa promossa da Ism-Italia ( www.ism-italia.org ) .

Il poema fu composto da Mahmud Darwish nel 2002 a Ramallah , Palestina occupata, nelle settimane in cui la città era assediata dalle truppe israeliane del generale Ariel Sharon.

La traduzione dall'arabo è del prof. Wasim Dahmash, docente di Lingua e Letteratura Araba all'Università di Cagliari.

«Stato d'assedio (Hàlat Hisàr) è un 'testo', come lo ha definito lo stesso autore, elaborato a Ramallah nel gennaio 2002, nelle settimane in cui la città era assediata dalle truppe israeliane del generale Ariel Sharon.

Mahmud Darwish, che a Ramallah viveva, si è trovato perciò nella hàla, ossia nella 'condizione' di assediato. Con questo 'testo' il poeta palestinese non vuole solo descrivere lo stato d'assedio, vuole invece e soprattutto dare corpo alle parole per esprimere la hàla quando ci si ritrova a essere assediati.

Lo 'stato dell'assedio' nei versi di Darwish va al di là della condizione di vita nella quale si trovano le moltitudini di cui il poeta è portavoce, di queste esprimendo sentimenti e pensieri. Il risultato è che il 'testo' è formato da frammenti che a volte risuonano come antichi aforismi, spesso lamenti di solitudine, in cui è sempre presente il pensiero della morte, tema che percorre l'intera opera di Darwish.

Sono oggetto di riflessione: la poesia nel suo farsi, la storia, il 'luogo', ossia lo spazio del pensiero, la forza che è impressa nell'affermazione della propria identità», (dall'introduzione di Wasim Damash).

Mahmud Darwish (1941-2008), ricordato spesso come 'poeta della resistenza palestinese', è nato a Birwa in Galilea, un villaggio distrutto a seguito della pulizia etnica nel 1948. La famiglia, costretta all'esilio in Libano, riesce a ritornare clandestinamente in Palestina un anno dopo. A vent'anni pubblica la sua prima raccolta di poesie: è la ragione per cui entrerà in carcere per la prima volta. Nel 1971 raggiunge Beirut, ma in seguito all'invasione israeliana del Libano si rifugia a Tunisi, poi a Parigi. Nel 1995, dopo gli accordi di Oslo, si stabilisce a Ramallah. La sua ricca produzione letteraria, oltre che in italiano, è tradotta in molte altre lingue.

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