STUDENTI IN PIAZZA: "NO ALLA NUOVA SCUOLA DI RENZI"
10 ottobre 2014
Studenti in piazza nelle principali città italiane contro la riforma annunciata dal Governo Renzi e dal Ministro Giannini. La riforma proposta dal governo chiude un ciclo aperto in questi venti anni con le stesse parole d’ordine e gli stessi obiettivi che i governi di centro-destra con le riforme Moratti e Gelmini hanno perseguito. L’evidente accentuazione dell’ingresso dei privati nella forma del capitale privato e dell’inserimento delle aziende nei programmi formativi, in particolare per l’alternanza scuola-lavoro, costituiscono di fatto una scuola a misura del profitto privato in tutto e per tutto. Una vera e propria scuola azienda, anche per i poteri garantiti ai Dirigenti Scolastici che faranno terminare ogni residuo di collegialità nelle scuole. L’idea del finanziamento differenziato sulla base dei livelli raggiunti dalle scuole costituisce la premessa per la definitiva capitolazione di un sistema unico di istruzione pubblica a vantaggio di una scuola a più livelli in cui le private saranno avvantaggiate sotto ogni aspetto. Non va dimenticato infatti che le scuole private (paritarie) concorrono in tutto e per tutto allo stesso livello delle pubbliche anche in tema di finanziamenti. Del tutto mancante un vero piano sul diritto allo studio in un sistema che lascia sempre più studenti senza diploma. Ogni anno più del 20% degli studenti italiani abbandonano la scuola. La scelta del percorso formativo avviene sulla base delle possibilità delle famiglie e non delle aspirazioni degli studenti.Stando alle stesse cifre date dal governo per settori fondamentali del diritto allo studio (acquisto di e-book, borse di studio) si spenderà una miseria, mentre alle scuole private sono regalati anche quest’anno 480 milioni di euro. La stessa spesa per l’edilizia scolastica è nulla rispetto alle reali esigenze delle scuole, mentre miliardi di euro sono spesi solo per il programma di acquisto dei caccia F-35. Non un accenno alla questione dei trasporti con gli enti locali che continuano a tagliare agevolazioni per gli studenti, a causa dei tagli e dei vincoli imposti dal patto di stabilità. Non una parola sui contributi studenteschi, la maggiore vergogna del nostro sistema d’istruzione, con le famiglie costrette a pagare una tassa mascherata per mandare i figli a scuola.
servizio di Roberto Pietrucci
montaggio di Simone Bucci
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