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Siria – Terzi contestato : Dall’Europa rischi di escalation.

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DALL'EUROPA RISCHI DI SCALATION IN SIRIA

di Alì Babà


 

Due settimane fa, il 28 febbraio, si è tenuta a Roma un incontro internazionale dei cosiddetti amici della Siria. L'ennesimo tentativo dell'Occidente di imporre alla Siria vecchie e conosciute logiche coloniali. Da allora le notizie che arrivano preoccupano sempre di più. Infatti Gran Bretagna e Francia hanno intensificato le richieste per un ruolo sempre più attivo dell'Unione Europea e soprattutto lavorano per far togliere l'embargo verso le armi in Siria, in pratica chiedono il via libera per un intervento armato diretto e indiretto. La questione è stata già posta da Hollande e Cameron al summit dell'Unione Europea il 14 marzo ma ha trovato perplessità da parte del governo tedesco e di altri paesi e la scelta è stata rinviata all'incontro informale dei ministri degli Esteri dell'Unione che si svolgerà a Dublino fra pochi giorni, il 22 e il 23 marzo.

Ad oggi non si conosce quale sarà l'atteggiamento del governo Monti – pesantemente sconfitto dalle recenti elezioni. L'Italia in questi mesi si è sempre contraddistinta per una politica aggressiva e neocoloniale, vicina alle posizioni inglesi e francesi, ma seppur fra mille imbarazzi e contraddizioni il recente voto ha messo in discussione la politica Estera del Partito democratico, fin'ora silente seguace delle strategie del ministro Terzi. Qualche giorno fa Lapo Pistelli, responsabile esteri del Partito Democratico, e la Rete Disarmo che raccoglie tutto l'associazionismo pacifista cattolico o vicino al centrosinistra, hanno espresso critiche e perplessità per la proposta di Terzi di acconsentire alle richieste di Francia e Inghilterra. Un piccolo passo in avanti certo, ma restano i silenzi gravissimi verso una guerra strisciante e una crescente ingerenza da parte delle petromonarchie, della Turchia e dell'Occidente che va avanti e che da mesi ha messo in ginocchio la Siria e il suo popolo.
Il filmato dimostra però che esiste anche un'altra Italia. Una Italia che si oppone e che cerca, seppur fra mille difficoltà, di far sentire la propria voce: sono gli attivisti di Nowar.

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