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Bolivia: nuova legge obbligherà imprese straniere a investire i propri utili nel paese.

Bolivia: nuova legge obbligherà imprese straniere a investire i propri utili nel paese.

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Bolivia: nuova legge obbligherà imprese straniere a investire gli utili nel paese.


 

 

Di Marco ZoboliPuntocritico Onlus


Il governo boliviano promuove una legge finalizzata a vincolare l'attività da parte delle imprese private sullo sfruttamento delle risorse naturali al reivestimento degli utili nell'economia del paese.

Il progetto di Legge "Promozione sugli Investimenti" proposto dal governo di Evo Morales è una concreta e intelligente risposta alle frequenti domande da parte delle imprese estere di maggior tutele nei loro campi d'investimento. In estrema sintesi il governo boliviano tende una mano alle imprese internazionali che lavorano nel paese e in particolare a quelle impegnate nello sfruttamento delle materie prime, vincolandole però a un reivestimento dei propri utili nel paese.

 

Nello specifico, il paragrafo II dell'articolo 15 del Progetto di Legge recita testualmente: "gli investitori stranieri che sottoscrivono contratti di consociazione per lo sfruttamento delle risorse naturali devono ottemperare con ciò che viene stabilito nell'articolo 351 della Costituzione"; l'articolo della Carta Magna che vincola lo Stato boliviano a firmare contratti con persone giuridiche per lo sfruttamento delle risorse naturali che reinvestono gli utili economici nel paese.

Negli ultimi sette anni sono stati diciannove gli espropri resi esecutivi in Bolivia a danno delle imprese straniere che avevano beneficiato della cosìdetta capitalizzazione e privatizzazione eseguita dai precedenti governi (1994-2005) boliviani; queste politiche di privatizzazione hanno condotto nelle mani di multinazionali straniere imprese strategiche nazionali per quattro soldi, generando lo sdegno e proteste popolari di massa.

 

La vittoria di Morales ha condotto a un nuovo corso nel paese  in relazione alla politica economica sulle materie prime; il 1 di maggio 2006 in occasione della giornata internazionale dei lavoratori è stato emanato il Decreto Supremo "Eroi del Chaco", che ha aperto la stagione della nazionalizzazione degli idrocarburi, dell'elettricità, delle miniere…  conducendo lo Stato a  riappropriarsi  anche su molte industrie strategiche e ripristinando così la sovranità su risorse, servizi e parte del comparto industriale.

In questa nuova iniziativa giuridica si stabilisce, onde evitare equivoci su un vociferato cambiamento della linea governativa che regola il rapporto con le multinazionali straniere, che tutte le imprese nazionalizzate in questi anni non possano venire in alcun caso nuovamente privatizzate (articolo 17 – I paragrafo).

Il presidente Evo Morales nel suo discorso pronunciato pochi giorni or sono al vertice CELAC a Santiago del Cile, ha ricordato come i profitti sull'estrazione energetica siano passati dai 300 milioni di dollari del 2005 (sotto privatizzazione) agli oltre 4000 milioni di dollari del 2012. Questa cifra  ricordia non solo la base dei successi ottenuti nella riduzione della povertà, nello sviluppo di uno stato sociale sempre più inclusivo e solido ma anche il livello di spoliazione che la Bolivia ha subito nei decenni precedenti.


Vincolare gli utili delle imprese internazionali che operano in Bolivia, nelle intenzioni del governo boliviano, è finalizzato allo sviluppo e all'investimento tecnologico in tutti i campi produttivi a partire da quello alimentare e farmacologico, quest'ultimo in particolare ancora oggi troppo legato ai monopoli internazionali e alle loro speculazioni che ricadono sulla salute del popolo boliviano.

 


 


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