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Sesto giorno. Antonio in sciopero della fame

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SESTO GIORNO

16 Aprile 2011

Intervista Antonio dopo 6 giorni di sciopero della fame


Antonio, in sciopero della fame da Lunedì


 

Antonio è in sciopero della fame da Lunedì 11 Aprile. Qui potete trovare la sua pagina facebook con la quale comunica. Qui la sua storia e i motivi della sua protesta per avere la residenza e i diritti che essa comporta come quella di avere un medico. E non essere più un invisibile

 

All'indomani del 6 Aprile il dolore venne abbondantemente rappresentato dai media. Quello che si stenta a far capire è che il terremoto con i suoi drammi continua. Le storie spesso si assomigliano ma vengono taciute o comunque non si incontrano. In molti per vergogna o per perché ricattabili rimangono in silenzio. O forse spesso siamo tutti stufi di ripetere a tutti le ingiustizie e gli abusi di cui siamo vittime. D'altronde ai media neanche importano più e l'opinione pubblica vacilla nevroticamente tra slanci di commozione e il vuoyerismo morboso che ora alimenta anche la polemica politica.

In tutto questo c'è chi il coraggio di gridare forte per i propri diritti ancora ce l'ha. Come spesso succede nelle prigioni, il corpo diventa l'ultima frontiera da mettere in gioco per farsi ascoltare.

Quello che Antonio sta vivendo da mesi, e culminato nello sciopero della fame iniziato ieri, è un piccolo dramma che ci coinvolge da vicino.

Antonio è uno di noi. Con i suoi 56 anni è forse un po' uno zio per tanti di noi più giovani che viviamo e frequentiamo CaseMatte tutti i giorni. La sua storia è complicata. Parla dello stesso dolore di tanti suoi coetani solo che questa volta il protagonista ha avuto la rabbia giusta per farla esplodere in un gesto estremo, l'unico che forse gli è rimasto.

Una rabbia che gli viene dritta dal fatto di non essere riconosciuto. Antonio non vuole una casa , o un'altra cosa prettamente materiale. Antonio vuole che gli sia riconosciuta la residenza e i diritti di cittadinanza che questa comporta, e vuole che qualcuno gli dia una risposta. perché proprio non capisce che debba essere così. Un signor nessuno strangolato dalle condizioni dettate dalla struttura commissariale d'emergenza (che terrore solo pronunciarla questa locuzione!!!) che invadono la nostra libertà fino in fondo al nostro privato erodendo diritti che fino a ieri credevamo scontati. Spiati e controllati e infine abbandonati nelle nostre miserie mentre un'altra piccola parte della città si arricchisce e specula sull'altra. Il sistema gelatinoso tutti italiano parte dall'altro e finisce molto lontano e si basa sull'altrui povertà in questo lungo, continuo e impietoso capitalismo dei disastri. Permesso da tutti tranne che da quelli come Antonio.

 

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