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Fiat: lo scorporo del settore auto e la svolta americana

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Servizio di Silvia Tagliabue.
Fonte: CUBvideo
16 settembre 2010, data da ricordare perche’ al Lingotto l’amministratore delegato della Fiat Marchionne ha presentato lo scorporo del Gruppo in due societa’ che saranno effettive dal primo gennaio 2011. Mentre gli azionisti votavano, e va sottolineato che per la prima volta non c’e’ stata la solita maggioranza bulgara con ben il 20% di voti contrari, davanti ai cancelli del lingotto i lavoratori dei vari stabilimenti Fiat hanno organizzato con il sindacato FlmUniti CUB un presidio per denunciare la mancanza di un piano industriale credibile per il settore auto e il vero significato di questa scissione. Da un lato, Fiat Auto, con 60mila dipendenti, molti debiti, un calo nelle vendite e scarsa progettazione di nuovi modelli. E dall’altro Fiat Industrial, con 20mila addetti in Italia e una buona posizione di mercato nella produzione di macchine industriali. Come e’ possibile il raddoppio delle vendite di Fiat Auto da 2 a 3,8 milioni di veicoli, in una situazione glabale di sobrapproduzione dell’auto? Come puo’ Fiat tenere fede al suo piano italia se ha debiti per 30 milardi e mezzo, ovvero quasi il 60% del fatturato? L’FlmUniti-Cub denuncia quindi che dietro lo scorporo dell’auto ci sia la prossima fusione con Crysler, il trasferimento della sede negli stati uniti e una probabile vendita di Fiat Auto.
Marchionne Intasca 435 stipendi di un lavoratore e non paga le tasse in Italia.
Mentre ai lavoratori viene ridotto il salario e viene azzerato il premio di risultato i manager si aumentano il loro lauto stipendio assegnandosi gratuitamente milioni di azioni.

Come mai l’industria dell’auto tedesca e’ molto competitiva con gli operai che guadagnano il doppio che in Italia?: A questa domanda non viene data risposta perche’ indica un’altra strada che e’ possibile percorrere per difendere l’occupazione e l’industria dell’auto.

Gli obiettivi di Flmuniti-Cub: Diritto al lavoro e al reddito per tutti con la riduzione dell’orario di lavoro per difendere l’occupazione e gli stabilimenti in Italia. Dignita’  e tutele per chi lavora. Gestione pubblica per salvare occupazione e industria auto e attuare la riconversione produttiva

A fronte delle accuse dell’fLMuNITI cuB, la risposta stizzita di Marchionne lascia intendere che la strada e’ quella di tirare dritto con il nuovo modello di gestione padronale inaugurato a Pomigliano.

Non va dimenticato che in questi giorni Federmeccanica non solo sta scrivendo con Fim e Uilm un nuovo contratto dei metalmeccanici, ma si e’ fatta anche portavoce della volonta’ di Fiat di discutere regole ad hoc per il settore auto.

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